Comunicato

NUOVO COMUNICATO STAMPA SBV DEL 24 DICEMBRE 2020 - RINVIATO A GIUDIZIO IL DIRIGENTE DELL'ASSESSORATO AREA INT. 4 DR. SERGIO BUFFA PER IL REATO DI ABUSO DI UFFICIO EX ART. 323 CODICE PENALE

All’esito dell’udienza preliminare celebrata in data 22/12/2020 innanzi il Gup di Palermo D.ssa Cristina Lo Bue è stato rinviato a giudizio il dirigente dell’Area Interdipartimentale 4 dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia Dott. Sergio Pio Buffa per il reato di abuso di ufficio ex art. 323 C.P.

In particolare, il Dirigente regionale è accusato di aver fatto approvare grazie all’attività di un tavolo tecnico dallo stesso diretto, 178 modifiche al catalogo unico regionale (Nomenclatore) fra queste, quelle finalizzate a consentire ai radiologi di erogare prestazioni di ecocolordopplergrafie di ecodopplergrafia cardiaca di competenza dei cardiologi in violazione di legge. Nelle 178 modifiche del tariffario ha inoltre introdotto la non associabilita’ degli esami eco cardiaci.

Il tutto in presenza di un altrettanto grave conflitto di interessi che avrebbe dovuto determinare l’astensione del dott.  Buffa dall’intervenire in diversi decreti e circolari attinenti le materie e le deliberazioni sopra descritte in quanto suoi diretti parenti hanno interessi diretti ed indiretti in attività medico-specialistiche accreditate e convenzonate con la Regione Sicilia.

Il processo avrà inizio l’1 Febbraio 2021 innanzi alla III Sezione Collegiale del Tribunale di Palermo.

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Per tali gravi fatti si chiedono le immediate dimissioni del Dr. Sergio Buffa ed al Sig. Assessore la revoca del suo incarico Dirigenziale ma, soprattutto ed in autotutela la revoca del DA 799/2015 (il così detto Decreto Buffa da lui stesso firmato) ed il ripristino del precedente DDG 1832/2014 che rispettava la “legalità” applicando senza artifizi le norme, le leggi dello Stato, le leggi della Regione Sicilia.

 

Ecco i fatti salienti (memoria presentata al GUP dall’Avv. Claudio Gallina Montana)

CONFLITTO DI INTERESSI – ABUSO D’UFFICIO

Dalle indagini condotte dal Nucleo dei Carabinieri della Procura della Repubblica di Palermo in data 30/11/2018 emergeva che Dr. Sergio Buffa, Dirigente dell’Area Interdipartimentale 4 dell’Assessorato “era indirettamete incompatiblile al suo incarico assessoriale …..anche se non svolge direttamente la attività professionale” ma la svolgono le figlie ee il genero. I ricorrenti rappresentavano che il Dr. Buffa è stato promotore di 178 modifiche dell’emato DA799/2015 anche a sua firma e che in parte travalicava i limiti imposti dalla legge in materia di nomenclatore e quindi violava le leggi, ma che tali violazioni avevano a monte come movente un macroscopico conflitto di interessi in relazione ai quali, l’imputato  presentava anche dichiarazione sostitutiva in cui attestava falsamente che non sussistevano, appunto, cause di inconferibilità ed incompatibilità in relazione al procedimento che lo stesso aveva gestito personalmente con l’emanazione a sua firma della Circolare 94182 del 16/12/2013 (che autorizzava, a suo dire, i radiologi ad eseguire gli esami di competenza dei cardiologi) e con l’istituzione di un Tavolo Tecnico a sua immagine e somiglianza propedeutico all’emanazione del decreto assessoriale n. 799 del 2015 anche a sua firma. Veniva appurato sempre dalle indagini dei Carabilinieri della Procura di Palermo che il genero dell’Imputato deteneva varie quote di Società di radiologia accreditate e convenzionate col Sistema sanitario Regionale dal che scaturiva la sua incompatibililità. Ma non solo: emergeva altresì che il suocero della figlia dell’imputato gestiva il sindacato dei radiologi SARA al quale sono associati la gran parte dei radiologi siciliani.

Premettendo che spetta esclusivamente allo Stato la determinazione del contenuto e delle modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie in quanto le Regioni possono incidere a livello, non di prestazione, ma di tariffa e che tale circostanza trova chiara ed inequivocabile conferma ancora una volta nella legge ed in particolare nel D.lvo n. 502 del 1992 la cui violazione costituisce proprio l’illecito contestato nel capo di imputazione.

In particolare, l’art. 8-sexies, comma 5, d.lgs. n. 502 del 1992, sancisce che spetta allo Stato individuare “i sistemi di classificazione che definiscono l’unità di prestazione o di servizio da remunerare e determina le tariffe massime da corrispondere alle strutture accreditate”.

Al riguardo è sufficiente leggere i vari decreti assessoriali e statali (evitiamo una lunga elencazione di almeno 10 di questi decreti) ed in particolare le motivazioni, l’oggetto e gli obiettivi degli stessi che autorizzano le regioni a modificare esclusivamente le tariffe ma mai le regole prescrittive né tantomeno quello di attribuire alla branca della radiologia la competenza ad eseguire prestazioni dei cardiologi od addirittura a mettere incompatibilità alla esecuzioni di esami diversi come l’ecografia cardiaca e l’ecocolordoppler.

Pertanto l’oggetto dell’incarico dato al Dr. Buffa era solamente quello di “aggiornare il DDG 1832/2014 (quello redatto in conformità alle Leggi dello Stato)  per facilitare i medici prescrittori nell’individuare le prestazioni specialistiche ed i relativi codici da riportare nelle prescrizioni in modalità dematerializzata e migliorare l’appropriatezza prescrittiva e la trasparenza” e non quello di attribuire alla branca della radiologia la competenza ad eseguire prestazioni dei cardiologi o mettere le incompatibilità nella esezuzione dell’ecocardiogramma ecocolordoppler cardiaco. Il Dr. Buffa non si limitava all’incarico ricevuto ma contra legem modificava ed introduceva nuove attribuzioni di competenze in favore della categoria dei radiologi.

In altri termini, il Buffa, con la “scusa” di dover procedere all’aggiornamento del nomenclatore, il DDG 1832/2014, per adeguarlo alla nuova modalità dematerializzata metteva mano allo stesso ma per stravolgerne i contenuti di merito ovvero per manipolare le competenze specialistiche per branche al fine di consentire ai radiologi di poter effettuare esami strumentali che per la loro competenza specialista non potevano e non possono fare e mettere le incompatibilità all’esecuzione degli esami ecocardiaci con il colordoppler.

Per raggiungere i suoi fini non istituzionali istituisce un Tavolo Tecnico ove dirige le riunioni e istruisce i componenti (il cui interesse a svolgere il compito loro assegnato è pari a zero non avendo mai osservato nei verbali redatti, in verità solo uno, alcunché, ignoranti nelle materie trattate, imboccati con i giusti documenti, qualcuno da lui formato, ed altri solo verbalmente enunciati e comunque falsi, vedi circolare della Regione Lazio.

Agevolmente, quindi, con questi componenti non qualificati e poco interessati, il dr. Buffa riesce ad assegnare ai radiologi le prestazioni cardiologiche saltando così l’accreditamento ed eggiungendo a danno dei cardiologi le incompatibilità ad eseguire gli esami ecocardiaci ecocolordoppler.

 

Infatti, i componenti del tavolo tecnico – prodromico all’emanazione del Catalogo Unico Regionale - erano un Patologo clinico, due dirigenti medici amministrativi, un medico di medicina generale.

Una “squadra” priva di adeguate competenze “selezionata” ad arte dal Dott. Buffa per poter esercitare sugli stessi tutta la sua influenza senza pericolo di essere contraddetto e ostacolato.

Non a caso, il Dott. Buffa, pur non facendo parte dei componenti del tavolo,partecipava personalmente a tutte le riunioni e nelle stesse si prodigava a indirizzare, suggerire, spiegare e alla fine convincere i componenti sulla necessità e correttezza di quanto stavano decidendo e modificando.

 

Del resto, basta leggere quanto dichiarato in sede di S.I.T (Sommarie Informazioni Testimoniali) dai suddetti componenti del tavolo tecnico per avere la chiara e inequivocabile rappresentazione del grado di consapevolezza e soprattutto del grado di approfondimento che gli stessi all’epoca avevano dedicato al delicatissimo lavoro che teoricamente stavano svolgendo:

 

La Dr.ssa Arcuri dichiarava: Il Dr. Sergio Buffa indiceva le riunioni …partecipando attivamente…tant’è che nel verbale del 2/04/2015 apponeva la sua firma che riconosco perfettamente”; ed ancora aggiunge: “mi preme precisare che la possibilità per i radiologi di effettuare l’ecocolordopplergrafia cardiaca è stata sancita da una circolare assessoriale…non ricordo gli estremi” Vedi caso che questa Circolare era a firma Buffa prot. 94182/2013 (allegato 05), ben in tempo programmata.

 

Il Dr. Tiralongo dichiarava: “preciso che al tav. tecnico in tutte le sue date ha preso parte integralmente il dr. Buffa” ed alla domanda. Con quale modalità sono stati autorizzati i radiologi” la risposta è stata tutt’altro che tecnica “per ridurre le liste di attesa”

 

Il Dr. Clesi confermava, al pari degli altri colleghi del tavolo tecnico, la presenza del Dr. Buffa alle riunioni e alla domanda di perché questi esamierano stati consentiti ai radiologi, rispondeva con un altro argomento tutt’altro che tecnico ovvero“perché è stato dato a mia memoria alla regione Emilia Romagna…” “ricordo che il dr. Sergio Buffa ci fece visionare una circolare della Regione Lazio”.

Circostanza, quest’ultima, manifestamente falsa atteso che nella Regione Lazio, come si evince dagli stessi documenti prodotti alla P.G. ed in particolare l’attestazione del 2.11.2016, gli esami di ecografia cardiaca sono eseguiti solo ed esclusivamente dalle strutture pubbliche.

 

Il Dr. Magliozzo, confermava sempre la onnipresenza del Dr. Buffa e poi alla rituale domanda rispondeva” “le motivazioni sono state quelle di rendere attuale e fruibile il catalogo regionale” “essendo un esame di immagini sicuramente esisteranno delle vecchie circolari”(sic!).

 

               Insomma, dai contenuti delle risposte si evince tutta la superficialità e la incompetenza con la quale avevano affrontato il tema: ognuno si sforza a dare una risposta che alla fine risultano tutte diverse le une dalle altre; fanno riferimento a obiettivi di efficienza come quello di ridurre le liste di attesa che non c’entravano nulla con quello che stavano decidendo; fanno riferimento a circolari imboccate dal Dott. Buffa che avevano un significato diverso ma che, evidentemente, con opera di suggestione, erano state fatte passare come basi su cui giustificare le loro decisioni; e soprattutto, mostrano tutta la pochezza di specializzazione e di competenza che, appunto, conferma quanto poco strutturato fosse il gruppo selezionato dal Buffa e quanto, invece, molto utile risultasse per essere facilmente “guidato” e manipolato.

 

Ma non solo: secondo quanto affermato dallo stesso Buffa il “Tavolo” oltre alla riunione conclusiva del 24.04.2015, si era riunito anche il26.03.2015, 3.04.2015, 9.04.2015, 17.04.2015 ma di queste riunioni non esiste alcuna verbalizzazione.

A seguito di una richiesta di accesso agli atti per conoscere il contenuto delle riunioni propedeutiche sopra menzionate, è il dr.  Buffa che dichiara che non si è redatto alcun verbale delle riunioni dei Tavoli se non dell’ultima del 24/04/2015.

 

Una procedura del tutto irregolare atteso che è fatto obbligo alla P.A. di rendicontare tutta l’attività svolta da tavoli tecnici (ricordiamo la modifica “in progress senza verbalizzazione” come da lui stesso detto di ben 178 prestazioni) o conferenze di servizio per evidenti quanto sacrosante esigenze di trasparenza dell’operato dei pubblici funzionari che non a caso il Buffa, in questa occasione, intendeva celare.

 

Ma vi è un altro paradosso in questa vicenda:

Il Dr. Buffa, al di là del conflitto di interessi (dolosamente nascosto) non aveva alcuna competenza a partecipare alle riunioni.

Infatti l’area interdipartimentale 4, di cui il Dr. Buffa è responsabile, si occupa di “Sistemi informativi – Statistica – Monitoraggi”

 

Area Interdipartimentale 4

 Sistemi informativi - Statistica - Monitoraggi

Dirigente responsabile

 Dott. Sergio Pio Buffa - sergio.buffa@regione.sicilia.it - Telefono: 0917075578
 Curriculum Vitae Dott. Sergio Pio Buffa

 

 

Il dr. Buffa dirige le riunioni e istruisce i componenti (il cui interesse a svolgere il compito loro assegnato è pari a zero non avendo mai osservato alcunché), ignoranti nelle materie trattate, imboccati con i giusti documenti, qualcuno da lui formato, ed altri solo verbalmente enunciati e comunque falsi (circolare della Regione Lazio).

 

Agevolmente, quindi, si ripete, con componenti non qualificati e poco interessati, il dr. Buffa riesce ad assegnare ai radiologi le prestazioni cardiologiche saltando così l’accreditamento ed inserendo le incompatibilità negli esami ecocardiaci, una sorta di rfitorsione contro i cardiologi.

 

Per tali gravi fatti si chiedono le immediate dimissioni del Dr. Sergio Buffa ed al Sig. Assessore la revoca del suo incarico Dirigenziale ma, soprattutto ed in autotutela la revoca del DA 799/2015 (il così detto Decreto Buffa da lui stesso firmato) ed il ripristino del precedente DDG 1832/2014 che rispettava la “legalità” applicando senza artifizi le norme, le leggi dello Stato, le leggi della Regione Sicilia.

 

Il Segretario Nazionale del Sindacato SBV

Dr. Salvatore Gibiino